FALLACIE DI PRESUPPOSIZIONE

Fallacie di presupposizione

Siamo in presenza di tali fallacie quando in un'argomentazione le premesse contengono già quello che la conclusione vuole dirci. Si assume una premessa ad hoc, specificamente orientata a portare verso la conclusione predeterminata.
  • Petitio principii o circolarità semplice: ovvero l'assunzione della verità di quanto si intende dimostrare. L'argomentazione è detta "circolare" poiché tra le premesse di un'argomentazione figura la tesi che si vuole sostenere.
Esempio: (A) Dio ha creato il mondo, dunque Dio esiste. (B) Dio esiste, dunque è stato Dio a creare il mondo.
L'argomento contiene una premessa e una conclusione, ma non sono conseguenti. È ovvio che nella prima premessa è già contenuta la conclusione. Una variante della petitio principii è l'argomento "nessun vero scozzese", in cui si sostiene che tutti gli X hanno la proprietà Y, perché quelli che non ce l'hanno non sono "veri" X.
  • Domanda multipla (o complessa): quando nella domanda si dà per scontato qualcosa che non è stato ancora dimostrato. Di solito viene utilizzata come trappola verbale per ingannare lo sprovveduto.
Esempio: Hai smesso di rapinare banche? In questo caso la domanda presuppone una risposta ad una domanda logicamente antecedente.
Oppure: Mi spieghi come hai fatto a copiare il compito in classe?
  • Ignoratio elenchi o fallacia della conclusione sbagliata: si manifesta quando le premesse sostengono una conclusione diversa da quella che compare nella formulazione dell'argomentazione.
Esempio: (A) Il tasso di inflazione è negativo per l'economia; (B) oggi il tasso di inflazione (su base annua) è al 7%, mentre il mese scorso l'inflazione galoppava ad un tasso del 10%; (C) quindi l'economia è in ripresa.
In questo caso quello che segue veramente dalle premesse è che il tasso di inflazione sta scendendo. Ciò è molto diverso da quello affermato dalla conclusione, ovvero che l'economia sta andando bene. Le premesse non sostengono la conclusione.
  • Non sequitur, o non causa pro causa (detta anche «Falsa pista»): consiste nell'assumere illecitamente come causa qualcosa che non lo è (post hoc ergo propter hoc oppure cum hoc ergo propter hoc).
Esempio: Il Paese è sotto la minaccia del terrorismo. Urge acquistare nuovi armamenti sempre più potenti.
L'argomento è fallace poiché non necessariamente il terrorismo si combatte con l'acquisto di nuovi armamenti (possono essere efficaci anche quelli già in dotazione).
  • «Uomo di paglia»: per negare una tesi senza affrontarla direttamente, si confuta una tesi apparentemente simile costruita ad hoc, meno plausibile. Durante la disputa la tesi ad hoc viene confutata, quindi cade anche la tesi che si voleva attaccare. L'uomo di paglia è un fantoccio, così come la tesi costruita ad hoc è una tesi-fantoccio.
Esempio: (tesi che si vuole negare: teoria dell'evoluzione di Darwin). Uomo di paglia: Le teorie evoluzionistiche contemporanee sono errate: basta considerare gli errori di Darwin. Non abbiamo parlato esplicitamente degli errori di Darwin.